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domenica 31 ottobre 2010

2° Riunione del 4°anno

Giovedì 28 Ottobre si è tenuta la seconda riunione del club dei lettori presso la Biblioteca di Santo Stefano Mgara...
Anche questa volta i lettori più fedeli si sono ritrovati per discutere di autore molto famoso...
Infatti, in seguito alla proposta fatta alla fine delle sessione estiva, ovvero di leggere un autore del 900 per ogni regione, si è deciso di cominciare da Italo Calvino e dalla sua opera "I sentieri dei nidi di ragno".
Il libro è piaciuto molto...per diversi motivi:
1) il protagonista Pin...il bambino a metà strada fra il mondo dei grandi e il mondo dei piccoli guida il lettore, prendendolo quasi per mano, all' interno della storia....è grazie a lui e ai suoi pensieri che si ha voglia di continuare a leggere per scoprire la fine...
2)la modernità dei contenuti...nonostante sia un libro del 47, in molti hanno rivisto nella figura di Pin tanti di quei bambini che,purtroppo, ancora oggi, ogni giorno si ritrovano a crescere in parti del mondo in cui la guerra è una realtà molto presente...
3)le numerose metafore...come la scena finale...Pin che va via mano nella mano con Cugino..immagine che richiama molto la figura del padre con il suo bambino...della conquista di Pin di un affetto da parte di un adulto...oppure il posto segreto di Pin, interpretato con un mondo interiore non contaminato dagli adulti ecc...ecc
é stata una riunione molto riflessiva...
Fra i numerosi libri proposti per il prossimo incontro la maggioranza ha deciso di leggere:
"Memorie di una Geshia" di Arthur Golden e "Nel mare ci sono i coccodrilli" di Fabio Geda...
L'incontro si terrà il 26 Novembre sempre presso la biblioteca di Santo Stefano Magra.
Fabio Geda (Torino, 1 marzo 1972) è uno scrittore italiano. Si occupa di disagio minorile e animazione culturale. Scrive su Linus e su La Stampa circa i temi del crescere e dell'educare. Collabora con la Scuola Holden, il Circolo dei Lettori di Torino e con la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.Esordisce nel 2007 con il romanzo "Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani" edito dalla casa editrice Instar libri e tradotto in Francia[1] e in Romania
Il romanzo viene selezionato per il Premio Strega, presentato da Valeria Parrella e Diego De Silva . Si classifica secondo al Premio Stresa di Narrativa[4]. Si aggiudica il premio come Migliore Esordio al Premio Letterario Via Po di Torino, vince il Premio del Giovedì "Marisa Rusconi" ed è il Migliore Esordio 2007 anche per la redazione della trasmissione radiofonica Fahrenheit[5] che lo mette anche a disposizione in ascolto per non vedenti. Il libro viene anche selezionato dalla città di Cuneo come romanzo da proporre in lettura alle scuole. Nel 2008, oltre alla presenza alla Fiera del libro di Torino, nell'ambito delle attività collaterali, viene invitato a parlare nelle carceri di Saluzzo[7].
A ottobre del 2008 è uscito il secondo romanzo: "L'esatta sequenza dei gesti". Vincitore del Premio Grinzane Cavour[8] e del Premio dei Lettori di Lucca.
In aprile 2010 è uscito il suo nuovo libro "Nel mare ci sono i coccodrilli", che racconta la vera storia di Enaiatollah Akbari, un giovane fuggito ancora bambino dall'Afghanistan, passato fra vicende estreme e approdato infine a Torino, dove ha ottenuto asilo politico ed è stato affidato a una famiglia che si prende cura di lui.

Nel mare ci sono i coccodrilli


Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l'incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l'ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia

Arthur Golden


Arthur Golden è nato e cresciuto a Chattanooga, nel Tennessee. Laureato in Storia dell’arte ad Harvard nel 1978, si è specializzato in arte giapponese e ha conseguito un Master in Storia del Giappone alla Columbia University, dove si è anche dedicato allo studio del cinese mandarino. Dopo qualche tempo a Pechino, si è trasferito a Tokyo dove ha lavorato in campo editoriale. Sposato e padre di un figlio, vive attualmente a Brookline, nel Massachusetts.Memorie di una geisha, suo primo romanzo e straordinario successo in tutto il mondo, è il frutto di dieci anni di intense ricerche, conclusi da una serie di lunghe conversazioni avute con una vera geisha.

Memorie di una Geisha

Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una gheisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina -tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la gheisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, di rara sensibilità e ricchezza, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.

mercoledì 6 ottobre 2010

1° Riunione del 4°anno

Venerdì 24 Settembre 2010 alle ore 18 si è svolta la riuonione del club dei lettori, 1° di questa sessione autunnale, i fedeli lettori si sono recati a questo, ormai abituale, appuntamento presso la biblioteca civica avendo affrontato nell'estate la lettura del libro di Emanuele Trevi "il libro della gioia perpetua" ed un libro a scelta dello scrittore Isaac Asimov. Per quello che riguarda Asimov non tutti sono riusciti ad assolvere il "compito" per svariate problematiche, ma , da coloro che lo hanno letto o riletto, è stata giudicata una lettura piacevole e per alcuni è stato un' interessante scoperta perchè si aspettavano qualcosa di completamente diverso.
Il libro di Emanuele Trevi ha scatenato una lunga discussione, la maggior parte dei lettori del Club hanno apprezzato, al di là della struttura complessa e dell'impianto filosofico del romanzo, la semplicità del messaggio trasmesso dall'autore. Per altri, invece, l'imbastitura della trama avrebbe potuto sottointendere significati più profondi ed oscuri; anche se, come ha detto qualcuno: "ma in fondo il messaggio dell'amore non è il più universale che Trevi potesse darci?"
Con la prossima riunione, il 28 Ottobre, prende via il "giro d'Italia con gli autori del 900 italiano", una nuova iniziativa per approfondire la conoscienza dei nsotri autori e celebrare contemporaneamente la ricorrenza del 150°anniversario dell'Unità d'Italia.
Da una rosa di 50 autori e relative opere che coprivano quasi tutte le regioni della penisola italiana sono stati scelti, a maggioranza, tramite una votazione, una serie di autori che ci permetteranno di affrontare almeno una decina di incontri. Per la 1° tappa, avendo avuto più voti e ricorrendone il 19 settembere anche il 25° anniversario della morte, è stato scelto l'autore Italio Calvino con il suo primo romanzo "il sentiero dei nidi di ragno"

I sentieri dei nidi di ragno


Italia, periodo della Resistenza. In un piccolo paese ligure della Riviera di Ponente, valli e boschi dove la lotta partigiana è più forte, Pin è un bambino di circa dieci anni, orfano di entrambi i genitori, tremendamente solo e in perenne ricerca di integrarsi con gli adulti del vicolo e dell'osteria. Offeso per le relazioni sessuali che la sorella prostituta, la Nera di Carrugio Lungo, intrattiene con i militari tedeschi e provocato dagli adulti a provare la sua fedeltà, Pin sottrae a Frick, l'amante della donna, la pistola di servizio, una Walther P38, e la sotterra in campagna, nel luogo, sconosciuto a tutti, in cui è solito rifugiarsi, dove i ragni fanno il nido. Il furto sarà poi causa del suo internamento in prigione. Qui entra a contatto con la durezza della vita di carcerato e con la violenza perpetrata da uomini su altri uomini. Qui incontra Pietromagro , ma specialmente Lupo Rosso, un giovane della Resistenza, che in prigione subiva interminabili interrogatori e violenze. Quest'ultimo aiuta Pin ad evadere dal carcere, ma una volta fuori, Lupo Rosso lascerà inavvertitamente Pin a se stesso, a girovagare nel bosco da solo, finché non incontra Cugino. Questi lo condurrà al gruppo di militanti partigiani a cui appartiene, il distretto del Dritto. Qui conosce personaggi dalla dubbia eroicità, caratterizzati dai più comuni umani difetti: Dritto, Pelle, Carabiniere, Mancino, Giglia, Zena il lungo, Kim e Ferriera.
Una sera, Dritto appicca erroneamente il fuoco all'accampamento, costringendo i compagni partigiani ad insediarsi in un vecchio casolare dal tetto sfondato. Un litigio col capo brigata irrita Pelle a tal punto da spingerlo al tradimento dei suoi compagni: parte per il villaggio, lungo il percorso dissotterra la P38 e se ne impossessa, e infine rivela ai tedeschi l'insediamento partigiano. Presto la Resistenza provvede a freddarlo. Il giorno seguente i comandanti partigiani fanno sopralluogo nel distretto del Dritto, e, venuti a conoscenza dell'avvenuto, decidono di giustiziare il Dritto per l'accaduto, ma solo in seguito l'imminente battaglia. Casualmente Pin viene a conoscenza della relazione adultera tra lo stesso Dritto e Giglia.
La sera arrivano vittoriosi tutti gli altri partigiani. Poiché l’accampamento non è più sicuro come prima, si mettono tutti in cammino e raggiungono la postazione di altri partigiani. Qui, tutti iniziano a parlare e la discussione si accende quando Pin comincia a rivelare quello che ha visto la mattina, mordendo la mano di Dritto che tentava di zittirlo. Con quel gesto rabbioso esce dal casolare e scappa via di corsa. Incontra di tanto in tanto dei tedeschi e dopo alcuni giorni di marcia, arriva al suo villaggio o almeno quello che ne resta dopo il rastrellamento dei nazisti. Ancora una volta si rifugia nel suo luogo segreto, ma vi trova tutta la terra rimossa e la pistola scomparsa: è quasi sicuro che sia stato Pelle.
Rattristato si reca dalla sorella, suo unico contatto con il mondo, molto sorpresa di vederlo. Mentre conversa con lei, viene a sapere che lei possiede una pistola datale da un giovane delle brigate nere sempre raffreddato. Pin capisce che si tratta di Pelle e che la pistola è proprio la P38 che lui aveva sottratto al tedesco e aveva sotterrata al sentiero dei nidi di ragno. Se la riprende con rabbia e gridando contro la sorella va via di casa. Si sente ancora più solo, fugge verso il sentiero dei nidi di ragno, dove incontra nuovamente Cugino. Durante la conversazione che intrattengono, Pin realizza che proprio Cugino è l'unico vero amico, un adulto che si interessa persino ai nidi di ragno scoperti da Pin. Ma Cugino dice a Pin che vorrebbe andare con una donna, dopo tanti mesi passati in montagna. Pin rimane male, proprio Cugino che era sempre stato così ferocemente critico verso le donne. Anche lui, pensa Pin, è come tutti gli altri adulti. Parlano della sorella prostituta, Cugino è interessato e si fa indicare la sua abitazione. Si allontana portandosi proprio la pistola che Pin gli presta mentre tiene a guardia lo sten di Cugino. Dopo pochi minuti Pin sente degli spari venire dalla città vecchia. Pensa che Cugino sia stato imprudente, forse ha trovato dei tedeschi a casa della sorella, forse è rimasto ucciso. Ma ecco, invece, che ricompare: troppo presto rispetto a quello che aveva detto di voler fare con la prostituta. Il bambino è felice: Cugino gli dice che ci ha ripensato, che non ha voglia di andare con una donna. È probabile che abbia provveduto ad uccidere la sorella di Pin perché complice delle truppe tedesche, ma questo fatto rimane incerto, non detto, e Pin non collega gli spari sentiti alla rapidità del ritorno di Cugino. Nessuna consapevolezza o sospetto c'è da parte di Pin: è felice di aver ritrovato una figura di adulto che lo protegge e lo capisce, i due si tengono per mano e si allontanano.

Italo Calvino


Italo Giovanni Calvino Mameli (Santiago de Las Vegas, 15 ottobre 1923Siena, 19 settembre 1985) è stato uno scrittore italiano. Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, è stato forse il narratore italiano più importante del secondo novecento. Ne ha frequentato tutte le principali tendenze letterarie, dal Neorealismo al Postmoderno ma restando sempre ad una certa distanza da esse e svolgendo un proprio coerente percorso di ricerca. Di qui l'impressione contraddittoria che offrono la sua opera e la sua personalità: da un lato una grande varietà di atteggiamenti che riflette il vario succedersi delle poetiche e degli indirizzi culturali nel quarantennio fra il 1945 e il 1985; dall'altro, invece, una sostanziale unità determinata da un atteggiamento ispirato a un razionalismo più metodologico che ideologico, dal gusto dell'ironia, dall'interesse per le scienze e per i tentativi di spiegazione del mondo, nonché, sul piano stilistico da una scrittura sempre cristallina e a volte, si direbbe, classica[1] . I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario, sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia de I nostri antenati, il Marcovaldo, Le cosmicomiche, Se una notte d'inverno un viaggiatore, uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.