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mercoledì 5 settembre 2012

SALUTI 2012

Tantissimi saluti a tutti i lettori di Santo Stefano Magra, proprio a tutti!!! quelli che mi hanno vista aggirarmi con vari incarichi nella mia più che decennale esperienza presso la biblioteca civica. Un particolare saluto va, ovviamente, ai partecipanti al Club dei Lettori che, nato ormai ben 5 anni fa! (era la primavera del 2008!!) hanno reso possibile gli incontri mensili partecipando sempre numerosi e in modo attivo sia nelle discussioni che nella scelta dei libri. Grazie di cuore per esserci stati... sempre...vi ricorderò con affetto.

Tantissimi saluti

         Cristina Sanguinetti

 
                        

lunedì 21 maggio 2012

riassunto riunioni

Scusandoci per non aver aggiornato il blog a causa di imprevisti problemi tecnici e di personale, provvediamo ad informarvi che le riunioni del Club dei Lettori si sono svolte regolarmente anche il 9 marzo, il 13 aprile e l’11 maggio 2012. I testi scelti e discussi con acceso dibattito e rinnovata vitalità sono stati: “La perla” di John Steinbeck, “Mr Gwyn” di Alessandro Baricco e “Avevano spento anche la luna” di Ruta Sepetys. In particolare quest’ultimo libro (scelta del mese di maggio che narra le vicende della deportazione lituana) è piaciuto moltissimo ed ha suscitato notevoli interrogativi legati alla storia narrata, al confine labile su dove inizi il romanzo e termini la realtà vissuta. Sono emerse anche riflessioni sulla violenza, sulle reazioni emotive, ma anche sull’arte poiché il testo offre molti spunti per la discussione. Il prossimo appuntamento, l’ultimo prima della pausa estiva, sarà venerdì 8 giugno alle ore 18 con Vacanze matte di Richard Powell

biografia di Richard Powell


Richard Powell nasce a Philadelphi nel 1908  e muore a Fort Myers nel 1999.

E' stato un autore americano di grande successo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. Oltre a Rosso = sangue (Garzanti 1957) e Vacanze matte del 1959 (pubblicato in Italia da Garzanti nel 1960 e ripubblicato da Einaudi nel 2011 e dal quale venne tratto nel 1962 il musical Lo sceriffo scalzo, con Elvis Presley) ha scritto altri venti romanzi (tra cui un best seller come L'uomo di Filadelfia) spaziando tra western, giallo e commedia. Da L'uomo di Filadelfia (pubblicato per la prima volta in Italia da Garzanti nel 1958) è tratto il bel film di Vincent Sherman del 1959 I segreti di Filadelfia, con Paul Newman.
Don Quixote, U.S.A., un altro romanzo di Powell (edito in Italia da Garzanti nel 1966) avrebbe fornito spunti di trama a uno dei primi lungometraggi di Woody Allen datato 1971: Il dittatore dello stato libero di Bananas.

Vacanze matte


America 1959. Un'automobile imbocca una strada in costruzione: il guidatore ignora tutti i cartelli di divieto di transito. Dopo alcune decine di chilometri, quasi al termine della strada, l'auto rimane senza benzina, in riva al mare, vicino a un bosco di mangrovie e un vecchio ponte di legno. Nessuno all'orizzonte, l'unica soluzione è accamparsi per la notte.
Padre, figlio, due gemelli - nipoti? cugini? zii? - e la loro babysitter - l'intellettuale del gruppo - non si sposteranno più da quel luogo.
È la famiglia Kwimper, non gente qualsiasi, ma un gruppo di persone "allevate a zanzare nel New Jersey", provenienti da una zona rurale, la contea di Cranberry, in cui la consanguineità è una regola, in cui tutti hanno lo stesso cognome e le relazioni di parentela sono assai confuse.
Ma una cosa è certa: la famiglia Kwimper ha un ottimo e consolidato rapporto con il governo, che fornisce loro sussidi di vario genere, consentendo a tutti di vivere senza fare nulla. Un rapporto di reciproco interesse, se è vero che la loro esistenza dà un senso a quella del governo stesso ("Io ho aiutato il governo in tutto quello che il governo si è messo in testa di fare, dall'indennità di disoccupazione all'assistenza per i figli a carico, alla pensione per invalidità totale..."). Un rapporto privilegiato che si spezza quando, dopo alcuni giorni di vana attesa, arriva il camion del Dipartimento dei Lavori pubblici dello stato di Columbiana per organizzare l'inaugurazione della nuova strada. Il rappresentate dell'amministrazione non capisce la situazione, vede solamente un accampamento abusivo e ordina lo sgombero.
 I Kwimper, con la loro ostinazione e testardaggine, diventano una incarnazione moderna dei mitici pionieri, realizzando il vecchio sogno americano ormai affossato dalla burocrazia, dal conformismo, dall'omologazione rappresentata nell'immagine stereotipata della società americana del dopoguerra, e ridando vita alla libera iniziativa e all'autosufficienza: dal cibo alla scuola, dalla casa - non le villette suburbane in cui a un certo punto il governo vorrebbe imprigionarli - alla difesa personale. E su quest'ultimo punto, probabilmente non a caso, si leggono le pagine più comiche di un romanzo che dopo cinquant'anni - Powell lo scrisse nel 1959, e l'anno successivo fu pubblicato per la prima volta in Italia da Garzanti - non ha perso nulla della sua brillantezza e dello straordinario ritmo narrativo che trascina le risate del lettore. 

lunedì 20 febbraio 2012

2° Riunione 2012

Il 10 febbraio 2012 si è tenuta la seconda riunione del club dei lettori 2012.
Il dibattito ha avuto come soggetto "L'Isola dei due mondi" di Geraldine Brooks: un romanzo estremamente commovente ed emozionante in cui l'autrice mette in luce tutti i suoi sentimenti più profondi.
La narrazione procede in modo regolare senza suspence, ma piuttosto in tono colloquiale.
Fulcro e tema portante del libro della Brooks è la voglia costante di imparare, di avere un obiettivo per riuscire ad andare avanti.
Prossimo appuntamento Venerdì 9 marzo alle ore 18,00 con "Per sempre" di Susanna Tamaro.

Biografia- Susanna Tamaro



Susanna Tamaro è una delle scrittrici italiane più conosciute e amate in tutto il mondo. Ha pubblicato romanzi per adulti di straordinario successo di pubblico: La testa fra le nuvole (1989), Per voce sola (1991), Va' dove ti porta il cuore (1994), Anima Mundi (1997), Cara Mathilda (2001), Rispondimi (2001), Fuori (2003), Ascolta la mia voce (2006), Baita dei pini (2007), Luisito (2008) e l'ultimo, uscito a Maggio, Per Sempre.Nel 2000 la scrittrice ha istituito la Fondazione Tamaro, ente che si alimenta esclusivamente con i diritti dei suoi libri e con eventuali donazioni, contribuendo allo sviluppo di progetti a favore delle categorie più deboli nel mondo intero.Conosciuto il suo impegno e l'interesse per le tematiche ecologico-ambientali, Susanna Tamaro è stata scelta come testimonial del Corpo Forestale dello Stato, della LIPU (Lega Italiana Protezione Ucelli) - BirdLife Italia, del progetto Treebank per la Riforestazione Urbana Comune di Milano e, dal 2009, di Legambiente.

PER SEMPRE



Matteo è un giovane cardiologo a cui la vita sorride: ha una moglie stupenda Nora, che lo ama e lo fa felice con la sua straripante vitalità, e un bambino di due anni, Davide, che lo riempie di tenerezza e d’orgoglio. La sua vita scorre tranquilla, rallegrata dalla prospettiva di un nuovo figlio in arrivo, fino a che il destino cambia improvvisamente il suo corso.
Una tragedia senza ragioni gli toglie moglie e figlio lasciandolo come svuotato. Oltre a Davide, a Nora e al bambino che portava in grembo, Matteo perde anche la volontà, la dignità, il pudore, il rispetto per sé stesso e per gli altri. Gli rimane solo una cosa, un tarlo che lo divora, una domanda che lo tormenta: perché? Perché una cosa così orribile è potuta, è dovuta, accadere? A nulla valgono gli inviti alla rassegnazione dell’anziano padre: "bisogna farsene una ragione, la vita continua" gli ripete, lui che, cieco dall’infanzia a causa di un incidente di guerra, per primo ha vissuto sulla sua pelle il dolore e la tragedia irreparabile che ti cambiano la vita. A nulla servono i timidi e inconsistenti tentavi di conforto del prete amico di famiglia, i richiami delle donne che incrociano come meteore la sua vita di sopravvissuto.
Matteo non reagisce al dolore, anzi sembra animato da una volontà di distruzione personale, e scende tutti i gradini di una scala oscura che lo conduce sempre più a fondo: tra abuso di alcol e menzogne si tuffa in una girandola di relazioni amorose senza futuro. Ma anche in questo panorama di estrema desolazione appare inaspettatamente la luce: l’amore gratuito di un padre per il figlio, di una donna innamorata che offre al suo uomo l’ultima possibilità di riscatto. Naufrago nel mare magnum del male a cui si è arreso, saprà aggrapparsi a queste ancore di salvezza? Al di là delle evoluzioni della trama e della sorpresa riservata dalle pagine finali, sappiamo che al momento del suo racconto, rivolto alla moglie scomparsa, Matteo vive da eremita tra le montagne, ricercando il senso dell’esistenza attraverso il contatto con i boschi e gli animali che lui stesso alleva. Qui, dopo avere attraversato l’inferno, rincorre la saggezza interiore che sola può essere consolazione e risposta ai suoi interrogativi, quella consapevolezza interiore che si raggiunge solo dopo aver toccato il fondo, perché «per andare in alto è necessario, prima, scendere molto in basso».

giovedì 19 gennaio 2012

1 riunione 2012

Venerdì 13 gennaio si è tenuta la prima riunione del 2012. un’inaspettato numero di persone si è ritrovato in biblioteca ed ha animatamente discusso sul libro “Pranzo di famiglia” di Renate Dorrestein. Pacato e molto costruttivo il confronto tra le varie posizioni emerse. Qualcuno è stato profondamente toccato dalla lettura ed ha riportato la propria impressione “io certamente non sarei riuscita a fare la vita di Nettie”; E’ stato anche notato che “l’infanzia vissuta male dalla nonna è poi passato alla figlia, chi spezza la catena è il nipote. Indubbiamente un testo scritto bene che ci trasmette l’angoscia per i momenti brutti descritti”;qualcun altro evidenzia come “a Nettie questa realtà viene imposta, ed è come se, attraverso di essa, Nettie volesse riscattare il suo passato. Si fa un esame di coscienza su come si è comportata. Indubbiamente ci vuole una forza non indifferente, ognuno di noi sarebbe capace di affrontare tutto questo? " Vi è stato molto consenso di fronte a quest’acuta osservazione. Indubbiamente forse è la chiave di lettura più giusta e profonda del testo. Alla fine della discussione sono state proposte le letture di “Petrolio” di Pasolini, “Memorie di Adriano” della Yourcenair e l’ultimo libro di Geraldine Brooks. Ai voti, la scelta è caduta sul nuovo libro di Geraldine BrooksL’isola dei due mondi”. Vi aspettiamo Venerdì 10 Febbraio 2012 alle 18

Geraldine Brooks

Geraldine Brooks ha vinto il Pulitzer Prize con il romanzo L’idealista (Neri Pozza 2005). Autrice di due saggi di grande successo: Nine Parts of Desire: The Hidden World of Islamic Women e Foreign Correspondance, corrispondente di guerra per il Wall Street Journal, il New York Times e il Washington Post, Brooks è nata in Australia e vive oggi in Virginia, negli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, Annus mirabilis, è stato un bestseller internazionale edito, in Italia, sia da Neri Pozza che da I narratori delle tavole; seguito da analogo successo I custodi del libro.

L'isola dei due mondi

America settentrionale, 1660. Bethia Mayfield ha quindici anni quando una sera dal suo letto sente il padre e il fratello annunciare quella che per lei è un'insperata felicità: Caleb della tribù wampanoag, da anni suo grande amico segreto, andrà a vivere nella loro casa, dopo il battesimo e la conversione alla religione cristiana. Bethia è nata e cresciuta in una piccola comunità inglese di pionieri puritani insediatisi sull'isola di Martha's Vineyard, un lembo di terra affacciato sull'oceano atlantico, schiacciato tra la selva e il mare. È sempre stata una bambina seria e silenziosa, e ha accentuato il suo carattere solitario dal giorno in cui l'amata mamma è morta dopo aver dato alla luce la piccola Solace.
Inquieta e curiosa, Bethia subisce a malincuore quello che è il destino di una ragazzina del XVII secolo: non accedere all'istruzione o, come dice Makepeace, il suo pingue e pigro fratello, essere «dispensata» dall'onere degli studi. Trascorre così le giornate occupandosi di Solace, della casa e del padre, il pastore della comunità, un uomo di specchiata e intransigente moralità. Nei momenti liberi, tuttavia, la sua ansia di sapere, il suo desiderio di conoscenza dello strano mondo e delle cose che la circondano prendono il sopravvento. Bethia se ne va in giro per l'isola, a esplorare baie e boschi, e a osservare i nativi e i loro riti, che la affascinano e al tempo stesso la turbano, tra consapevolezza di libertà e paura del peccato.
Ha dodici anni quando incontra Caleb, e la sua esistenza ne sarà segnata per sempre. La profonda amicizia che si instaura tra i due li porta a imparare l'uno la lingua, la cultura, la religione dell'altro. Il giovane Caleb rispetta e venera la natura, non conosce il significato del termine «peccato», non capisce perché gli inglesi, che amano circondarsi di così tante cose, si accontentino di un solo dio, per giunta lontano e invisibile. Bethia gli legge brani delle Scritture, gli regala una copia gualcita del catechismo, ma in cuor suo brucia dalla voglia di fare sua, almeno per un solo trasgressivo istante, l'«avventura idolatra» del suo giovane amico.
Due mondi lontani, situati sulla stessa isola, si incontrano e si desiderano.
E l'incontro sembra trovare un magnifico e inaspettato coronamento quando Caleb accoglie il Dio dei cristiani e decide di intraprendere un cammino di studio, inizialmente accanto al pastore Mayfield e alla sua famiglia, poi sempre più lontano da Bethia, fino a diventare quello che Bethia non può, o meglio quello che a Bethia è proibito essere: una persona istruita che può liberamente decidere del suo destino.
Ispirato alla storia vera del primo nativo americano laureatosi a Harvard, L'isola dei due mondi è un magnifico romanzo che narra di amicizia e libertà, emancipazione e pregiudizio in un'epoca in cui due culture si sfidano e si incontrano per la prima volta.

lunedì 2 gennaio 2012

13^ Riunione

Il 16 dicembre si è tenuta l'ultima riunione del Club dei Lettori dell'anno 2011. L'incontro verteva sulla discussione del romanzo "Qualcuno con cui correre " di David Grossman, lettura giudicata dai più interessante e scorrevole. Ci si è soffermati in particolar modo sullo stile narrativo dell'autore, che dimostra tutta la sua bravura coinvolgendo il lettore in una storia che tocca tematiche importanti e talvolta dolorose come quella della droga. Particolarmente suggestiva l'immagine della corsa, intrapresa in compagnia del cane , alla ricerca dell'ignoto, di un qualcosa che si può solo immaginare e su cui si può fantasticare. L'animale, in effetti, è la figura chiave di tutto il romanzo, trait d'union tra la vicenda sofferta dei due fratelli e veicolo della stupenda storia d'amore, dapprima sognata e poi realizzata, tra la protagonista e il coprotagonista. Durante la discussione sono emerse nuove proposte per il 2012 e si è presa in considerazione la possibilità di dedicarci alla letteratura europea contemporanea. La proposta per il mese di gennaio è "Pranzo di famiglia" dell'olandese Renate Dorrestein .

Augurandovi una buona lettura vi diamo appuntamento per il giorno venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 18,00.

Biografia Renate Dorrestein

Renate Dorrestein è nata ad Amsterdam nel 1954. Iniziò a lavorare come giornalista per il settimanale Panorama e pubblicò il suo primo romanzo (Buitenstaanders) nel 1983. Giornalista, ha pubblicato in Italia anche "Album di famiglia" (Guanda, 2001); Ha diretto il giornale Opzij ed ha vinto il premio Annie Romein nel 1993 per il complesso della sua produzione letteraria. Il suicidio di sua sorella ha avuto una grande influenza sulla sua produzione narrativa

PRANZO DI FAMIGLIA



Il romanzo "Pranzo di famiglia" dell'olandese Renate Dorrestein è una singolare e tragicomica storia di profondo amore e dedizione di una stravagante nonna , con un passato da hippy, alle prese con l'educazione di un nipotino quasi autistico. La forza e lo spirito d Nettie, la protagonista, rendono questo libro, che sarebbe potuto scadere nel banale, una piacevole e delicata lettura della sofferenza e della capacità di reagire di fronte alle difficoltà.