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lunedì 21 maggio 2012

riassunto riunioni

Scusandoci per non aver aggiornato il blog a causa di imprevisti problemi tecnici e di personale, provvediamo ad informarvi che le riunioni del Club dei Lettori si sono svolte regolarmente anche il 9 marzo, il 13 aprile e l’11 maggio 2012. I testi scelti e discussi con acceso dibattito e rinnovata vitalità sono stati: “La perla” di John Steinbeck, “Mr Gwyn” di Alessandro Baricco e “Avevano spento anche la luna” di Ruta Sepetys. In particolare quest’ultimo libro (scelta del mese di maggio che narra le vicende della deportazione lituana) è piaciuto moltissimo ed ha suscitato notevoli interrogativi legati alla storia narrata, al confine labile su dove inizi il romanzo e termini la realtà vissuta. Sono emerse anche riflessioni sulla violenza, sulle reazioni emotive, ma anche sull’arte poiché il testo offre molti spunti per la discussione. Il prossimo appuntamento, l’ultimo prima della pausa estiva, sarà venerdì 8 giugno alle ore 18 con Vacanze matte di Richard Powell

biografia di Richard Powell


Richard Powell nasce a Philadelphi nel 1908  e muore a Fort Myers nel 1999.

E' stato un autore americano di grande successo tra gli anni Cinquanta e i Sessanta. Oltre a Rosso = sangue (Garzanti 1957) e Vacanze matte del 1959 (pubblicato in Italia da Garzanti nel 1960 e ripubblicato da Einaudi nel 2011 e dal quale venne tratto nel 1962 il musical Lo sceriffo scalzo, con Elvis Presley) ha scritto altri venti romanzi (tra cui un best seller come L'uomo di Filadelfia) spaziando tra western, giallo e commedia. Da L'uomo di Filadelfia (pubblicato per la prima volta in Italia da Garzanti nel 1958) è tratto il bel film di Vincent Sherman del 1959 I segreti di Filadelfia, con Paul Newman.
Don Quixote, U.S.A., un altro romanzo di Powell (edito in Italia da Garzanti nel 1966) avrebbe fornito spunti di trama a uno dei primi lungometraggi di Woody Allen datato 1971: Il dittatore dello stato libero di Bananas.

Vacanze matte


America 1959. Un'automobile imbocca una strada in costruzione: il guidatore ignora tutti i cartelli di divieto di transito. Dopo alcune decine di chilometri, quasi al termine della strada, l'auto rimane senza benzina, in riva al mare, vicino a un bosco di mangrovie e un vecchio ponte di legno. Nessuno all'orizzonte, l'unica soluzione è accamparsi per la notte.
Padre, figlio, due gemelli - nipoti? cugini? zii? - e la loro babysitter - l'intellettuale del gruppo - non si sposteranno più da quel luogo.
È la famiglia Kwimper, non gente qualsiasi, ma un gruppo di persone "allevate a zanzare nel New Jersey", provenienti da una zona rurale, la contea di Cranberry, in cui la consanguineità è una regola, in cui tutti hanno lo stesso cognome e le relazioni di parentela sono assai confuse.
Ma una cosa è certa: la famiglia Kwimper ha un ottimo e consolidato rapporto con il governo, che fornisce loro sussidi di vario genere, consentendo a tutti di vivere senza fare nulla. Un rapporto di reciproco interesse, se è vero che la loro esistenza dà un senso a quella del governo stesso ("Io ho aiutato il governo in tutto quello che il governo si è messo in testa di fare, dall'indennità di disoccupazione all'assistenza per i figli a carico, alla pensione per invalidità totale..."). Un rapporto privilegiato che si spezza quando, dopo alcuni giorni di vana attesa, arriva il camion del Dipartimento dei Lavori pubblici dello stato di Columbiana per organizzare l'inaugurazione della nuova strada. Il rappresentate dell'amministrazione non capisce la situazione, vede solamente un accampamento abusivo e ordina lo sgombero.
 I Kwimper, con la loro ostinazione e testardaggine, diventano una incarnazione moderna dei mitici pionieri, realizzando il vecchio sogno americano ormai affossato dalla burocrazia, dal conformismo, dall'omologazione rappresentata nell'immagine stereotipata della società americana del dopoguerra, e ridando vita alla libera iniziativa e all'autosufficienza: dal cibo alla scuola, dalla casa - non le villette suburbane in cui a un certo punto il governo vorrebbe imprigionarli - alla difesa personale. E su quest'ultimo punto, probabilmente non a caso, si leggono le pagine più comiche di un romanzo che dopo cinquant'anni - Powell lo scrisse nel 1959, e l'anno successivo fu pubblicato per la prima volta in Italia da Garzanti - non ha perso nulla della sua brillantezza e dello straordinario ritmo narrativo che trascina le risate del lettore.