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lunedì 18 aprile 2011

NOVECENTO

"Novecento" è il libro da cui è tratto il film “La leggenda del pianista sull’oceano”.E’ praticamente un lungo monologo – come lo definisce l’autore stesso – da leggere in un’ora e anche meno, ma che racchiude e condensa molti eventi al suo interno. La prosa è scorrevolissima, semplice, divertente e senza sosta; il racconto sembra il monologo di presentazione dell’attore di cabaret anni ’30. Novecento è un bambino dai genitori ignoti, trovato dal macchinista di un transatlantico, chiamato in tal modo dato che nessuno sapeva quale fosse il suo vero nome. Il bambino, cresciuto dai membri dell’equipaggio (ognuno dei quali è brevemente descritto con un caratteristico ritratto), viene sentito un giorno suonare il pianoforte, con una bravura straordinaria per un ragazzino che non ha neanche mai seguito lezioni di piano. La storia è presentata da un trombettiere jazz, salito sulla nave quando Novecento era ormai un uomo cresciuto. Egli ne descrive le “gesta” musicali, al limite della leggenda, misteriose e da togliere il fiato. Novecento viene presentato nella sua genialità e con la sua persona che è essa stessa tutto un enigma, senza passato ed effettivamente senza nemmeno vera vita. Vissuto sempre su una nave, non avendo mai messo piede al di fuori di essa, Novecento e la sua psicologia non possono esser compresi da persone abituate a vivere sulla terra ferma. Una figura geniale, ma al contempo impacciata, dato che la sua esperienza si esaurisce al di fuori dei corridoi della nave, a tratti bambinesca, ma sempre e comunque straordinariamente ermetica ed affascinante. Nonostante la fretta con la quale gli eventi sono presentati, l’intreccio procede senza intoppi, senza lasciare nulla di essenziale, intriso com’è di elementi poetici, capaci di toccare il lettore/ascoltatore. Non me la sento di mettere libro e film sullo stesso "piano" per un paragone, avendo stili decisamente diversi: mi sono piaciuti entrambi, quindi li consiglio tutti e due.

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