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venerdì 27 maggio 2011

Biografia Vasco Pratolini

Nato nel 1913 a Firenze da umile famiglia, rimasto presto orfano di madre, andò giovanissimo a vivere da solo, esercitando vari mestieri fra cui quello di tipografo, e formandosi una cultura di autodidatta (secondo Pratolini stesso "Autodidatta confusionario"). Coltivò presto interessi letterari orientati anche verso le letterature straniere, in particolare quella tedesca e russa. Grazie alla frequentazione di Ottone Rosai iniziò a scrivere di politica e di letteratura sul "Bargello", facendosi notare nell’ambito dell’irrequieto fascismo fiorentino, percorso da polemiche coloriture sociali e rivoluzionarie. Nel 1935-36 fu in sanatorio per un grave attacco di tubercolosi. Ritornato a Firenze, venne a contatto con Vittorini, Gatto e gli ermetici, che lo portarono dalla politica alla letteratura pura. Politica e letteratura convivono ancora negli scritti di "Campo di Marte", la rivista che Pratolini redasse con Gatto, nel 1938-39. Dopo giovanili simpatie orientate verso il fascismo cominciarono a risaltare i segni dell’opposizione allo stesso che sono già abbastanza evidenti nel sempre più duro "fascismo di sinistra" dello scrittore (e sfoceranno nella partecipazione alla Resistenza con il nome di Rodolfo Casati). Nel 1941-42 si trasferì a Roma dove lavorò al Ministero per l’educazione nazionale, presso l’ufficio dell’arte contemporanea. Negli stessi anni insegnò a Modena, Torino, Napoli e collaborò alle riviste "La Ruota" e "L’Ambrosiana". Nel ’43 si recò a Milano dove svolse attività di giornalista presso "La Settimana" per poi mettersi ancora in viaggio alla volta di Napoli dove insegnò presso l’istituto d’arte. Quattro anni più tardi collaborò come sceneggiatore cinematografico e svolse un’intensa attività giornalistica come inviato per i quotidiani "Milano Sera" e specialmente "Paese Sera". Solo nel 1951 si trasferì definitivamente a Roma dove scrisse gran parte delle sue opere e dove nel 1991 morì all’età di 78 anni, dopo aver collaborato al "Politecnico".

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