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lunedì 28 aprile 2008

Ali di Babbo - Mal di pietre

Ali di babbo
Nella smagliante Sardegna di Milena Agus, madame (così chiamata perché forse un giorno andrà in Francia) possiede un terreno sul mare assediato dagli speculatori. Ma madame, che è povera, non vende, e così facendo blocca i possibili affari delle famiglie vicine. Questa storia, raccontata da una vicina quattordicenne, è comica e truculenta, fiabesca e vera come sono le storie di Milena Agus. È anche la storia del nonno della narratrice, figura potente e silenziosa, il maggior alleato di madame. Ed è la storia di amori che vanno un po' storti e dei sacrifici propiziatori per farli stare in piedi. Madame crede nella magia e la distribuisce in modi personali e approssimativi allo scopo di rendere la gente più felice, perché "senza la magia la vita è solo un grande spavento.

Mal di pietre
Mal di pietre, anzi mali de is perdas, è il nome che in Sardegna si dà ai calcoli renali. Nonna, appellativo usato dall’io narrante per indicare la vera protagonista della storia, ne soffre da tempo ed è questa la principale causa della sua incapacità di avere dei figli. Un miracoloso viaggio alle terme la guarisce dalle pietre e dalla bramosia d’amore che tormenta nonna da sempre. Questa donna, ammalata di desiderio, non accetterà mai completamente la devozione di un marito messo accanto a lei dal caso. Innamorata solo del suo fumare la pipa, accetta di giacere con lui per permettergli di usare i soldi destinati alle case chiuse per l’acquisto del tabacco. Ed è lì che esplode la verità di un amore non detto, senza quelle parole che nonna destina ad un immaginario pretendente, il Reduce, conosciuto alle terme ed amato solo nella fantasia. L’amore esplode nel sesso, in pratiche particolari come “la preda” o “il pranzo”. Ed è qui che i due amati s’incontrano. Giacendo, trovano l’unico modo di comunicare. Raccontando la storia della nonna, l’io narrante ci porta sino al presente, sino alla morte della stessa e al disvelamento di segreti e di curiosità familiari, come la vita del padre dedicata alla musica e la vita della madre dedicata al padre. Questo non è un romanzo che lascia segni indelebili nell’anima, che semina pietre… miliari nel cammino di lettura di una vita. Ma si può consegnare Mal di pietre a quella categoria di letture piacevoli perché non necessarie e oneste, che conquistano sicurezza nelle pagine con storie minute dalla voce vigorosa, con un’unica solenne pretesa: raccontare la verità.

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