
In questo romanzo la storia che riaffiora dal passato è quella della maturazione emotiva ed intellettuale della protagonista nella Roma del secondo dopoguerra. Da un lato, l'Italia che scopre il boom economico, la modernità e il consumo di massa; dall'altro, i piccoli ma significativi eventi che segnano il passaggio dall'adolescenza all'età adulta, ordinati seguendo il filo delle emozioni. Mentre le strade si riempiono di automobili e le case di televisioni, la protagonista coltiva, tra passeggiate e lettere d'amore, le proprie affinità elettive con un microcosmo di personaggi: una madre anticonvenzionale, che non riesce ad accettare la mancanza di amore e sprofonda nella depressione; la professoressa di francese Emilia Starita, volitiva e misteriosa amante dei versi di Racine; Marco, nipote di Emilia e primo amore della protagonista; Aldo Camerini, l'idealista professore di storia e filosofia. A fare innamorare del romanzo è soprattutto la capacità dell'autrice di creare un intimo rapporto anche tra il lettore e la protagonista. Un'empatia che si basa su confidenze, complicità e gusto per l'introspezione.
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