Comunica con noi!


Se vuoi consigliare una lettura,
proporre un progetto inerente al mondo del libro,
discutere circa i premi letterari
o semplicemente comunicare con noi,
lascia un tuo commento
all'indirizzo e-mail: clubdeilettori@libero.it
e sopratutto ricordati di commentare i nostri post con le tue opinioni sui libri e sulla riunione...
x farlo basta cliccare su "commenta"
(posto in fondo al post a destra ) e basta avere un semplice indirizzo email di Google o di Libero...

venerdì 17 ottobre 2008

2° anno insieme---La 1° Riunione

Nell’incontro del 10 ottobre si è avuto modo di esprimere le proprie opinioni riguardo la lettura del romanzo “Firmino” di Sam Savage.
L’uditorio è giunto a conclusioni divergenti, vista anche la varietà dei temi affrontati nell’opera; è emersa comunque un’unanime impressione di scarso apprezzamento nei confronti dell’ostentazione culturale che l’autore esprime attraverso le parole del protagonista del libro.
In linea generale si è registrata la delusione dei lettori in riferimento alle aspettative pubblicitarie legate all’edizione del libro in questione e ai numerosi commenti di autori importanti che fuorviavano dal vero senso espresso da questa lettura.
Vi è stata poi la presentazione di una serie di romanzi dell’autrice belga contemporanea Amelie Nothomb e un breve excursus sulla sua eccentrica biografia.
L’attenzione si è focalizzata sul romanzo chiave “Né di Eva, né di Adamo” che offre una panoramica piuttosto evidente delle tematiche care all’autrice e del mondo nipponico descritto in maniera accattivante e suggestiva che nonostante una certa eccessività e una particolare predisposizione al surrealismo cattura il lettore, affascinato da un universo così apparentemente lontano ed estraneo.
Con questo romanzo veniamo proiettati in una realtà di tradizioni, di culture che presentano agli occhi del lettore un alone di magia.
I due romanzi che sono seguiti nella discussione ( “L’Antichrista” e “Mercurio”), pur avendo caratteristiche differenti e trame molto distanti da quelle dichiaratamente autobiografiche, hanno comunque destato in tutti una grande curiosità.

sabato 11 ottobre 2008

Ameliè Nothomb

Amélie Nothomb (Kobe, 13 agosto 1967) è una scrittrice belga.

Figlia di un ambasciatore belga membro di una delle famiglie brussellesi più in vista ha trascorso la sua infanzia nel paese del Sol Levante, per poi trasferirsi in Cina per ragioni diplomatiche.
Biografia

In Cina frequentò la piccola scuola francese locale. Furono anni felici ma comunque difficili, di riflesso alla complicata situazione politica data dal regime comunista. Così Pechino venne vissuta solo nel ghetto degli stranieri di San Li Tun.
La tappa successiva furono gli Stati Uniti, più precisamente New York, dove Amélie frequentò il liceo francese e si appassionò alla danza classica che praticò per breve tempo. L’abbandono di New York coincise con la fine della sua infanzia e l'inizio del duro periodo adolescenziale.

Si trasferisce infatti in Bangladesh: qui conobbe l'anoressia («tra i 15 ed i 17 anni smisi di mangiare, il corpo sparisce poco a poco, assieme all’anima») che la marcò profondamente influenzando la sua produzione letteraria.
Il Bangladesh la costrinse a smettere la scuola che frequentò per corrispondenza e iniziò a cibarsi esclusivamente di libri.
Giunse per la prima volta in Europa a 17 anni e si stabilì a Bruxelles con la famiglia. Ivi si laureò in filologia classica alla Libera Università di Bruxelles, dove però non riuscì ad integrarsi a causa di un cognome denotante origini di estrema destra che comparteciparono al suo isolamento.

Laureatasi, decise di ritornare a Tokyo per approfondire la conoscenza della lingua giapponese assunta come traduttrice in una enorme azienda giapponese, visse un'esperienza durissima che raccontò in seguito nel libro Stupore e tremori, che riceverà il Grand Prix du Roman dell'Académie française.

Nel 1991 tornò in Belgio e pubblicò Hygiène de l’assassin (Igiene dell’assassino), origine del suo enorme successo letterario.

Stabilitasi tra Parigi e Bruxelles, dedica 4 ore al giorno alla scrittura e pubblica, per scelta personale, un libro all'anno.

Nè di Eva Nè di Adamo

Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupore e tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo. Rinri è il suo fidanzato giapponese, bello e ricco, li lega un amore bizzarro ma non privo di poesia, raccontato con il solito umorismo, affondando lo sguardo chirurgico che le è proprio nell'incandescente universo dell'amore. Ma l'emozione più grande e la relazione più forte è ancora una volta quella che lega l'autrice al paese in cui è nata, e dove ha trascorso gli anni mitici dell'infanziaFedele alla sua scelta di pubblicare un libro all’anno, Amélie Nothomb ci regala il suo sedicesimo romanzo. Come in Stupore e tremori la scrittrice, figlia di un diplomatico belga, torna nel Paese della sua infanzia per raccontare una storia d’amore originale, mai scontata, sospesa tra Europa e Sol Levante, tra due registri linguistici, francese e nipponico, due orizzonti di senso distanti ma sempre vivi nelle corde dell’autrice.

Amélie è una ventunenne insegnante di francese a Tokyo, che studia a sua volta il giapponese e racconta in prima persona l’incontro con Rinri, il suo timido allievo di buona famiglia che la segue come uno scolaro ordinato nelle lezioni al caffè di Omote-Sando. Il confronto fra i due diviene lo spunto per rappresentare ironicamente certi luoghi comuni: lei beve sempre tè verde e mangia sushi, lui viaggia solo su una Mercedes bianca e trangugia piatti europei precotti come la fonduta svizzera o la pasta alla carbonara, bevendo Coca Cola. Tra loro nasce una relazione e lui la presenta in famiglia, nonni tradizionalisti compresi. I ragazzi vanno in gita romantica sul battello ad Hakone tra coppiette mano nella mano e canzoni sdolcinate che escono dai megafoni. Non si fanno mancare nulla: si susseguono le cenette, i pranzi a base di sashimi a casa degli amici, i film cult nei cinema di Tokyo, le gite nella natura e in montagna. Vanno anche sul monte Fuji in meno di una giornata, perché ogni giapponese deve averlo scalato almeno una volta nella vita, “per meritare una nazionalità così prestigiosa”. Amélie è felice con Rinri, per lui prova amicizia, tenerezza, lui è il suo koibito, colui con il quale condivide il koi: prova “diletto” in sua compagnia. Hanno entrambi due deliziose sorelle che vivono in Belgio e in California e che li vengono a trovare a Tokyo: anche questo è un elemento che li avvicina. Così vanno a convivere e si fidanzano, Amélie si impiega in una delle sette maggiori imprese nipponiche, e Rinri, perdutamente innamorato, le chiede di sposarlo. Le farà la stessa domanda per 240 volte e quando lei crederà di rispondergli “no”, per un diverso modo di costruire le frasi, lui capirà esattamente il contrario...


Il finale, è tutto da scoprire. La Nothomb ripropone in queste pagine autobiografiche i temi dell’amore e della diversità linguistica e culturale, declinandoli in una prosa ironica e tagliente, attraverso una trama sorprendente e che non smette di incuriosirci.

Libri Nothombe

Mercurio:
Corre l'anno 1923. Una giovane orfana ventitreenne, Hazel, vive da cinque anni in un castello arroccato su un'isola spazzata dal mare e dai venti. Con lei c'è Omer Loncours, un vecchio lupo di mare di settantasette anni, che l'ha portata lì con sé dopo un terribile incidente in cui è rimasta sfigurata. Per proteggerla dalla tragedia, il Capitano ha fatto bandire dalla loro dimora non solo gli specchi, ma ogni possibile superficie riflettente, così che Hazel non possa - anche volendo -vedere il proprio volto. La disperazione della giovane persuade il Capitano a ingaggiare dall'ospedale sulla terraferma un'infermiera che le presti quotidianamente le sue cure. E Francoise Chavaigne, una donna di trent'anni forte e capace. Tra le due si stabilisce subito un potente dialogo. Alla diffidenza iniziale, Hazel sostituisce un trasporto quasi morboso, dettato dalla necessità di parlare, di liberarsi dal peso della sua tragedia fisica e del legame sessuale perverso che il Capitano la costringe a intrattenere con lui. Ma la chiave di questo incontro, l'elemento che lo suggellerà per sempre, sarà l'amore per i libri unica via di fuga da una realtà altrimenti insostenibile.

Stupori e tremori
È il racconto corrosivo e surreale di un anno di lavoro in una grande multinazionale giapponese, la Yumimoto: la giovane neoassunta Amélie, felice di aver realizzato il sogno di lavorare nel paese in cui è nata, si trova alle prese con la ferocia degli automatismi della burocrazia aziendale nipponica, dapprima incerta di fronte agli insensati soprusi dei superiori, poi sempre più disincantata, quasi irridente nel proseguire la sua impresa, che si rivela una catartica discesa agli inferi dell'umiliazione, un'esperienza di degrado assoluto vissuta con il sorriso beffardo di chi non riesce a sentire offesa la propria dignità. E tra tutti gli spettatori della sua incredibile parabola, spicca la figura flessuosa e bellissima di Fubuki...
Biografia della fame
Il tredicesimo libro di Amélie Nothomb è un'autentica, singolare, eccentrica, pirotecnica, toccante autobiografia. Episodi a volte buffi e commoventi, a volte drammatici, che tratteggiano gli anni del nomadismo familiare in paesi esotici, al seguito del padre diplomatico: Giappone, Cina, Bangladesh... I problemi di rapporto con se stessa e con gli altri... Il tutto consumato in una divorante fame di vita e di esperienze.
Antichrista
"Antichrista": un titolo che già anticipa il senso di un racconto che ancora una volta presenta la personalità multiforme della sua autrice. Protagoniste due giovani donne: Christa ragazza bella, brillante, libera, intelligente e terribilmente bugiarda, contrapposta all'amica Blanche, mite, timida e bruttina che inizialmente vede nell'amica l'esempio luminoso e brillante da seguire e che gradulmente si accorge come dietro quella facciata si celi una vera Antichrista. Ma chi sarà la vincitrice finale di un rapporto vittima-carnefice che degenera sino a una guerra dichiarata del male contro il bene? Una storia incentrata sul rapporto sadico (e masochistico) di due adolescenti che ha dichiaratamente diversi elementi autobiografici.