Figlia di un ambasciatore belga membro di una delle famiglie brussellesi più in vista ha trascorso la sua infanzia nel paese del Sol Levante, per poi trasferirsi in Cina per ragioni diplomatiche.
Biografia
In Cina frequentò la piccola scuola francese locale. Furono anni felici ma comunque difficili, di riflesso alla complicata situazione politica data dal regime comunista. Così Pechino venne vissuta solo nel ghetto degli stranieri di San Li Tun.
La tappa successiva furono gli Stati Uniti, più precisamente New York, dove Amélie frequentò il liceo francese e si appassionò alla danza classica che praticò per breve tempo. L’abbandono di New York coincise con la fine della sua infanzia e l'inizio del duro periodo adolescenziale.
Si trasferisce infatti in Bangladesh: qui conobbe l'anoressia («tra i 15 ed i 17 anni smisi di mangiare, il corpo sparisce poco a poco, assieme all’anima») che la marcò profondamente influenzando la sua produzione letteraria.
Il Bangladesh la costrinse a smettere la scuola che frequentò per corrispondenza e iniziò a cibarsi esclusivamente di libri.
Giunse per la prima volta in Europa a 17 anni e si stabilì a Bruxelles con la famiglia. Ivi si laureò in filologia classica alla Libera Università di Bruxelles, dove però non riuscì ad integrarsi a causa di un cognome denotante origini di estrema destra che comparteciparono al suo isolamento.
Laureatasi, decise di ritornare a Tokyo per approfondire la conoscenza della lingua giapponese assunta come traduttrice in una enorme azienda giapponese, visse un'esperienza durissima che raccontò in seguito nel libro Stupore e tremori, che riceverà il Grand Prix du Roman dell'Académie française.
Nel 1991 tornò in Belgio e pubblicò Hygiène de l’assassin (Igiene dell’assassino), origine del suo enorme successo letterario.
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