Amélie torna in Giappone ma abbandona i tragicomici panni di impiegata nella multinazionale Yumimoto, vicenda narrata in Stupore e tremori, e si concentra sulle peripezie sentimentali di quel periodo. Rinri è il suo fidanzato giapponese, bello e ricco, li lega un amore bizzarro ma non privo di poesia, raccontato con il solito umorismo, affondando lo sguardo chirurgico che le è proprio nell'incandescente universo dell'amore. Ma l'emozione più grande e la relazione più forte è ancora una volta quella che lega l'autrice al paese in cui è nata, e dove ha trascorso gli anni mitici dell'infanzia
Fedele alla sua scelta di pubblicare un libro all’anno, Amélie Nothomb ci regala il suo sedicesimo romanzo. Come in Stupore e tremori la scrittrice, figlia di un diplomatico belga, torna nel Paese della sua infanzia per raccontare una storia d’amore originale, mai scontata, sospesa tra Europa e Sol Levante, tra due registri linguistici, francese e nipponico, due orizzonti di senso distanti ma sempre vivi nelle corde dell’autrice.
Fedele alla sua scelta di pubblicare un libro all’anno, Amélie Nothomb ci regala il suo sedicesimo romanzo. Come in Stupore e tremori la scrittrice, figlia di un diplomatico belga, torna nel Paese della sua infanzia per raccontare una storia d’amore originale, mai scontata, sospesa tra Europa e Sol Levante, tra due registri linguistici, francese e nipponico, due orizzonti di senso distanti ma sempre vivi nelle corde dell’autrice. Amélie è una ventunenne insegnante di francese a Tokyo, che studia a sua volta il giapponese e racconta in prima persona l’incontro con Rinri, il suo timido allievo di buona famiglia che la segue come uno scolaro ordinato nelle lezioni al caffè di Omote-Sando. Il confronto fra i due diviene lo spunto per rappresentare ironicamente certi luoghi comuni: lei beve sempre tè verde e mangia sushi, lui viaggia solo su una Mercedes bianca e trangugia piatti europei precotti come la fonduta svizzera o la pasta alla carbonara, bevendo Coca Cola. Tra loro nasce una relazione e lui la presenta in famiglia, nonni tradizionalisti compresi. I ragazzi vanno in gita romantica sul battello ad Hakone tra coppiette mano nella mano e canzoni sdolcinate che escono dai megafoni. Non si fanno mancare nulla: si susseguono le cenette, i pranzi a base di sashimi a casa degli amici, i film cult nei cinema di Tokyo, le gite nella natura e in montagna. Vanno anche sul monte Fuji in meno di una giornata, perché ogni giapponese deve averlo scalato almeno una volta nella vita, “per meritare una nazionalità così prestigiosa”. Amélie è felice con Rinri, per lui prova amicizia, tenerezza, lui è il suo koibito, colui con il quale condivide il koi: prova “diletto” in sua compagnia. Hanno entrambi due deliziose sorelle che vivono in Belgio e in California e che li vengono a trovare a Tokyo: anche questo è un elemento che li avvicina. Così vanno a convivere e si fidanzano, Amélie si impiega in una delle sette maggiori imprese nipponiche, e Rinri, perdutamente innamorato, le chiede di sposarlo. Le farà la stessa domanda per 240 volte e quando lei crederà di rispondergli “no”, per un diverso modo di costruire le frasi, lui capirà esattamente il contrario...
Il finale, è tutto da scoprire. La Nothomb ripropone in queste pagine autobiografiche i temi dell’amore e della diversità linguistica e culturale, declinandoli in una prosa ironica e tagliente, attraverso una trama sorprendente e che non smette di incuriosirci.

2 commenti:
Ho letto un terzo libro della Nothomb..."Nè di Eva Nè di Adamo" e penso proprio che ne leggerò un quarto "Stupori e tremori"..infatti al di fuori di Antichrista; Biografia della fame, Ne di eva ne di Adamo e Stupori e tremori sono collegati. La prima è una biografia, il secondo e il terzo approfondiscono una periodo specifico della vita di Ameliè.
In "Nè di eva nè di Adamo" si racconta il primo amore dell'autrice..il fidanzamento con un giovane ragazzo giapponese.
Interessante è la contrapposizione culturale presente fra i due.
Ameliè, estremamente affascinata dal mondo giapponese, dalle sue usanze e culture, cerca in ogni modo di integrarsi a questo paese per lei tanto raffinato e perfetto...esemplare sarà la sua scalata del monte Fuji per ricevere la consacrazione a vera giapponese..Rinri, al contrario, preferisce accantonare le tradizioni per far spazio alla cultura occidentale.... e così, mentre lei mangia okonomiyaki, lui beve coca.cola....
Un bel romanzo da cui emergono numerosi particolari della cultura nipponica, attraverso la quale l'autrice riesce ad esprimere i propri ideali di vita e a sviscerare i propri pensieri sul concetto di amore.
Non so se sono di parte, ma a me la cultura orientale affascina molto, per tanto ho letto con curiosità il libro, anche se il finale mi ha lasciato un pò perplessa.
Il modo di ragionare di questa giovano donna è così sconvolgente che riesce sempre a stupire..
Per molte donne l'amore è un sentimento estremamente forte che ha come metà il matrimonio...un legame con la persona mata per tutta la vita. Per Ameliè è il contrario. Di fronte alle prospettiva di un matrimonio, fugge nonostante sia pazzamente innamorata.
Ecco la sua concezione d'amore:
"Nell'amore io vedo un trucco del mio istinto per non assassinare l'altro: quando sento il bisogno di uccidere una determinata persona, un meccanismo misterioso fa si che io mi cristallizzi intorno a quella persona"
Come dargli torto???
io concordo!!
ciao
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